Recentemente sono stata invitata da Segafredo per visitare la mostra d’arte “Storie dell’impressionismo” al museo di Santa Caterina a Treviso.
In una cornice perfetta, nel centro storico della città trevigiana, tra palazzi antichi e il fiume che li costeggia, il museo aperto apposta per noi e quadri e stampe da togliere il fiato.
Ho studiato Storia dell’Arte per 5 anni, al liceo, l’ho sempre amata, grazie al mio professore. E oggi amo il caffè, come la prima volta che lo assaggiai, non avrei di certo potuto perdermi questo evento. ARTE & CAFFE’: due piaceri da gustare insieme.
Perché storie dell’impressionismo? E non STORIA dell’impressionismo?
Perché attraverso questo periodo artistico non vi è un unico modus operandi da seguire, gli artisti rappresentano la realtà secondo come la vedono i loro occhi. Influenze che arrivano dalle stampe giapponesi, gli alberi in fiori di Manet e la natura morta di Cezanne.
Ma è anche lo sviluppo della fine dell’800 che influenza i pittori impressionisti, che raffigurano nelle loro opere le ciminiere, le prime industrie e le strutture di ferro delle fiere.
L’esatta rappresentazione della realtà e la pittura EN PLEIN AIR, fino ad arrivare ai tratti rapidi e corti di Gaugin e Van Gogh. I loro inconfondibili colori accessi, una realtà un po’ immaginaria come quella espressa nei “Covoni innevati”, le praterie di fiori e i boschi talmente folti da non riconoscere nulla.
Un percorso fatto di stanze, di spazi dedicati dove nulla è lasciato al caso, dove le pareti sono tenui e risaltano le tele in maniera impeccabile. Un percorso dove non sai cosa ti aspetta nella stanza successiva, ed è sempre sorprendente. Ogni volta.
Un viaggio che attraversa più di 100 anni, dal primo quadro datato 1804 al ultimo che segna il 1918 eppure tutto sembra così odierno, moderno e contemporaneo. Riuscire a trovare un paragone con la realtà di oggi, la società multimediale e le conference call. Un ritratto di fine ‘800 che somiglia di più ad un selfie 2.0!
Per la Segafredo Blogger Night ci è stato permesso di fotografare le opere esposte, che solitamente è proibito fare; per questo motivo ho scelto di non modificare le foto perché, credo, se ne sarebbe persa l’autenticità.
La serata continua, in una notte fredda e un po’ nebbiosa, in una Treviso magica e spettrale, ma sempre elegante. Di donne coi tacchi e gonne ampie, di vestiti floreali e top di paillettes. Persone che non si conoscono ma che consumano cordialmente un pasto intimo e dal buon gusto, quel buon sapore che ti rimane in bocca.
Un bicchiere di vino e tante risate e soprattutto tanto caffè, che è il protagonista del Coffee Lab:
E le cose più belle di sa, arrivano piano e ti strappano un sorriso, sempre.
“L’arte è il caffè sono due piaceri da gustare insieme.”
#segafredo4art
MAMMA GLAMOUR