Non sono capace a lasciare andare completamente le cose.
C’e’ sempre qualcosa che trattengo, tra le dita, con forza. Quel qualcosa che, in qualche modo, ti fa sentire meglio, che sai che se lasci la presa, saranno perse.
Vivo il presente, ma mi guardo sempre indietro. Non per rimpiangerlo, e’ solo per vedere la strada che ho percorso, solo per capire i miei sbagli, e trasformarli in qualcosa di buono, oggi.
Credo ai momenti azzeccati, credo alle forze che si concentrano per far incontrare due persone: amiche, amanti, fidanzati, mogli e mariti.
Ognuno di noi ha un posto, un orario e una persona che lo aspetta da qualche parte nel mondo, che sia un angolo di strada, un marciapiede affollato, un parco, una fortezza. Ognuno di noi ha un plico di fogli che un giorno gli cadra’ dalle mani, ognuno di noi ha un mazzo di chiavi che perdera’, ad ognuno di noi si fermera’ la macchina in mezzo alla strada, e per ognuno di noi ci sara’ qualcun altro che vivra’ tutto questo, insieme.
Viviamo con la consapevolezza di dover prendere decisioni per ogni pagina della nostra vita, si fanno delle scelte che vanno portate a termine AL MEGLIO, comunque vadano le pagine restanti, che siano stropicciate o ancora intonse, ma vanno lette, con o senza occhiali da vista.
Viviamo con quel senso di angoscia che ci tocca il tempo, che ci fa pensare se davvero abbiamo preso la decisione giusta, se davvero sia tutto in linea con noi stessi, ma poi in realta’ cos’e’ realmente definibile come “giusto”?
E’ giusto perche’ mi fa stare bene?
O e’ giusto perche’ cosi’ deve essere?
E’ giusto perche’ lo stai vivendo.
Perche’ se cosi’ non fosse, non avremmo nemmeno incominciato. Per questo credo che le coincidenze esistano anche grazie alla volonta’, presente in noi stessi, di volerle far accadere.
Altrimenti uno scappa. E scappare e’ facile, lo e’ per tutti. Non per niente vince chi resta, perche’ rimanere e’ costruire. Rimanere e’ dare e ricevere, insieme. Rimanere e’ dire “Ci sono”.
Credo alle coincidenze che mi hanno portato a quella che sono oggi, ma le guardo sempre con ambiguita’, perche’ vorrei viverle al contrario, perche’ vorrei una sorta di parallelita’, vorrei vedere se avessi scelto nero invece che bianco, mora invece che bionda. Voglio uno Sliding Doors per rendermi conto di cio’ che avrei perso o cio’ che avrei potuto avere di piu’. Di meno.
Sicuramente sarei un’altra. Sicuramente sarei diversa.
Oggi ho capito che devo vivere giorno per giorno, che tutto parte dalla mattina, non appena apri gli occhi.
Ma che in fin dei conti passare due ore con il sole in faccia e con gli occhi che guardano 10 anni indietro, non fa male a nessuno.
Anzi.
Fa bene al cuore.
MAMMA GLAMOUR