Un posto chiamato casa, perche’ li’ noi ci sentiamo davvero tanto citizens e poco visitors. Ora vi spiego perche’, secondo noi.
San Francisco e’ uno di quei luoghi che ti illuminano gli occhi, che ti fanno guardare in ogni angolo di strada per non perderti nulla, perche’ a San Francisco NON puoi permetterti di NON vedere.
Da qui per esempio si vede tutto, da qui si concentra l’essenza della citta’: Downtown e i suoi grattacieli che non disturbano, ma che si integrano alla perfezione con le tipiche strade sali e scendi. E poi c’e’ lui: il Golden Gate, che sovrasta, ma non toglie nulla, anzi, rende tutto piu’ significativo.
Io vi assicuro, che quando si passa li’ sopra, ti manca il fiato, guardi giu’ e vedi la corrente dell’oceano che spinge l’acqua fuori dalla baia, guardi su e vedi i pilastri rossi che sorreggono il ponte sul mare. E quella strada che ti sembra infinita, poi non e’ mai abbastanza.
San Francisco ti fa correre, ti spinge, e ti fa andare forte…A San Francisco non puoi permetterti troppi hamburger accompagnati da french fries perche’ devi essere dinamico. Dinamico come la citta’.
Strutturata su piu’ livelli, ma raggiungibile da ogni dove e con qualunque mezzo. Gli avvocati per esempio, vanno a lavoro con la bicicletta, da corsa. Nessuno per strada fuma, non ho visto neanche un ragazzo accendersi una sigaretta.
Giorno 1: Downtown City.
Cammini per quelle strade e ti sembra impossibile essere nel cuore di una citta’ statunitense. I grattacieli sono gentili, e il cielo si vede dappertutto. Ho visto una coppia uscire dall’ospedale del centro con in braccio il loro bambino appena nato, ed era come se uscissero dalla porta di casa.
I tram ti riportano negli anni ’50, ma tutto e’ all’avanguardia. E fai quelle salite, ma non senti la stanchezza, nemmeno un po’.
Giorno 2: Fisherman’s Wharf & Pier 39.
Le foche e il panino col granchio. Le giostre a due piani e le bancarelle con le mele caramellate e lo zucchero a velo insacchettato con la scritta “take a piece at home“.
Giorno 3: Painted Ladies, Ocean Beach & the Zoo.
Le Signore Colorate rendono Alamo Square un pezzo di design dal valore aggiunto. C’e’ chi dice “sono solo case”, ma io mi unisco al coro e penso che siano le 7 case piu’ colorate ed eleganti della citta’, e poi scusate, ma da li’ si vede tutta downtown, che sembra nascere proprio dalle Painted Ladies!
Giorno 4: in barca nella baia.
Credo proprio che non sia da tutti un giro in barca a vela nella baia di San Francisco, ma grazie a papa’ Glamour abbiamo potuto godere anche di questo. Mentre lui regatava noi lo seguivamo su una barca di legno, e tra una virata e l’altra prima vedevamo il ponte e poi la citta’, un moto continuo: prima uno e poi l’altra.
E per concludere la giornata, un tramonto mozzafiato sul Golden Gate visto dal San Francis Yacht Club.
Giorno 5: to the North, Stinson Beach & Mill Valley.
E’ difficile descrivere il rumore dell’oceano. Le sue onde sono cosi’ lunghe che fatichi a guardarle, fanno un casino bestiale, un rumore sordo, con tutta quella schiuma bianca. E ti chiedi come sia possibile surfare quelle onde, eppure c’e’ chi senza di quelle non sa stare. I surfisti, in California, sono dappertutto.
Giorno 6: Sausalito.
Sausalito e Tiburon sono come due paesini del mediterraneo, affacciati sul mare, con il loro porticciolo e le barche a vela. I bistrot sulle palafitte, e una terrazza sul mare. I colori sono sempre pastello, ma forse un po’ piu’ accesi. Si vede che la gente li’ e’ felice. San Francisco la vedi al di qua del ponte, ed e’ bellissima. Sempre.
Giorno 7: under the Bridge, Palace of Fine Arts & Lombard Street.
Lasciamo San Francisco con quel senso di appagamento, che ti lascia con il cuore un po’ piu’ pieno, e gli occhi lucidi, perche’ San Francisco non si dimentica.
Per noi e’ casa.
E allora a presto SF.
MAMMA GLAMOUR