Lisbona in meno di 48 ore, cosa non bisogna assolutamente perdersi!

 

Lisbona in 48 ore è assolutamente possibile e noi ce ne abbiamo messe anche meno: atterrati alle 20.30 di sabato 4 Maggio, ripartiti alle 20.55 di Lunedì 6 Maggio. La città portoghese che si affaccia sull’oceano atlantico ti regala delle emozioni contrastanti. Ve le racconto e provo a trasmettervi quello che mi ha lasciato Lisbona.

A dire il vero non sapevo proprio cosa aspettarmi. Non avevo nessun termine di paragone perché per me fu la prima volta in terra iberica. Ho sempre viaggiato verso Nord, in Europa e in America. Oltre la Francia non ero mai scesa. Una volta sola andai a Mallorca, ma le isole, si sa, sono diverse..

Lisbona invece è stata una piacevole scoperta, un mix di tante culture e sapori.

Lisbona in 48 ore

Si sente la Saudade brasiliana, nel canto un po’ malinconico e struggente, il “FADO” cantato in quasi tutte le osterie tipiche, di quelle che non ci entreresti mai, che hanno i vetri unti e il fumo che aleggia dentro, eppure si mangia il BACCALAO migliore di tutta Lisbona.

Cose da fare a Lisbona in 48 ore.

GIORNO 1, KM PERCORSI: 25

  • Osterie tipiche, mangiate il baccalà sotto ogni forma: frittelle, frittata, il riso condito con il coriandolo oppure semplicemente alla brace. Le più buone sono nei quartieri di  Alfama e Bairro Alto. Anche verso il porto ce ne sono di buone e più “moderne”, ma assolutamente piacevoli. Bevete la Sangria a pranzo e a cena, è buona ovunque!

Questo sali-scendi che mi ha ricordato San Francisco e che, inevitabilmente, non ho potuto far altro che amare. Le case tutte colorate che invece mi hanno fatto pensare a Copenaghen, ma qui la luce è indubbiamente più calda e morbida. I Tram che ti passano accanto, piccoli e stracolmi di gente. In particolare andate a fare il giro sul Tram di Bica.

Lisbona in 48 ore tram bica tram di bica
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  • Perdersi per le vie di Alfama, senza meta alcuna perché li tutto è bello da vedere: il glicine in fiore sotto le tettoie che si affacciano sul porto, gli stendini per il bucato fai-da-te con i fondi di bottiglia cementati nella facciata e una trave di legno posticcia. Fate caso ai portoni delle case, hanno dei colori pastello che sembra di camminare dentro un dipinto.

lisbona in 48 ore

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Gli AZULEJOS ovvero le piastrelle che ricoprono tutte (o quasi) le facciate delle case portoghesi, rendendole così allegre e riconoscibili, come le casette liguri tutte diverse, almeno i pescatori riconoscevano la propria, la mattina quando rientravano dal mare. Io ho fotografato quelle che più mi sono piaciute, e questo è il risultato:

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lisbona in 48 ore

  •  Castello di san Giorgio, andateci al tramonto, prendete una birra e godetevi il sole che scende dietro la città. Da lassù si può vedere tutta. Si vedono le case con i tetti in terracotta, le stradine con il porfido bianco, sempre lucido. Si vede il ponte de Abril che porta ad Almada, al Cristo Rei. La si respira un’aria un po’ magica, che ti fa bene ai polmoni, che ti senti addosso anche quando sei via, insieme ad un briciolo di malinconia.

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  •  Piazza del Commercio, affacciata sul mare dove una volta sbarcavano le navi. È una piazza gigante, davvero ampia e grossa, intorno ci sono le vie del commercio, ma appena giri l’angolo si ritrovano le stradine che salgono e i bar dove il caffè costa ancora solo 70 centesimi e la spremuta di arancia si fa a mano.

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Il primo giorno a Lisbona lo abbiamo passato così, tra il Bairro Alto (dove avevamo anche la casa) Alfama e piazza del Commercio. Finendo al Castello per il tramonto e poi a cena da Cabacas nel Bairro Alto, gomito a gomito con i vicini di tavolo, il viso avvolto dal fumo della carne cotta sulla pietra e le spezie che ti pungono il naso.

Di sera è d’obbligo un giro per le vie del Bairro Alto, è pieno di ragazzi, di feste, di addii al nubilato e al celibato, di musica che esce dai locali, di gente straniera. Tra quelle vie si parla Inglese, Spagnolo e Arabo, Italiano e Tedesco..Lisbona è una città che non conosce barriere, un meltin pot di culture e lingue che convivono senza darsi fastidio.

GIORNO 2, KM PERCORSI: 15.

Nel secondo giorno a Lisbona abbiamo concentrato di tutto: visita a Belem, che dista circa 15 minuti di autobus da Lisbona, per farci una scorpacciata di PASTEL DE NATA (o di Belem) un dolce tipico portoghese. Una sfogliatina con crema pasticciera alla cannella e un retrogusto un po’ salato, per questo forse che me ne sono mangiata 6 uno dietro l’altro.

Meritano, come merita tutta la coda per acquistarli. A Belem si può inoltre visitare la Torre e il monumento dedicato a Cristoforo Colombo e ai viaggiatori del mare. Da li si vede benissimo il ponte de Abril e l’oceano aperto, il vento soffia forte e sembra davvero di essere nella baia di San Francisco.

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  • Un’altra meta che non potete perdere nella vostra Lisbona in 48 ore  è la Chiesa do Carmo, la cattedrale senza tetto nel cuore della città, tra palazzi moderni e una piazzetta intima, tra bistrot e vecchie librerie. Fu distrutta in seguito ad un terremoto nel XVIII secolo, e da li non fu più ricostruita, diventando un simbolo della città. All’interno della chiesa vengono organizzati spesso eventi di cultura e spettacolo, anche notturni.
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  •  I negozi di Sardine sono imperdibili! Vengono esposte in scatole di latta colorate e l’effetto cromatico è un piacere per gli occhi. Vengono prodotte tutte a Lisbona ed esportate in tutto il mondo. Le più buone sono quelle all’odio di oliva, all’origano, al peperoncino e al pomodoro.

Lisbona in 48 ore sardine  

Lisbona è una città colorata, allegra e morbida. Di quelle che ti lasciano addosso il calore del sole e il vento frizzante dell’oceano.

Lisbona sicuramente rimarrà nel mio cuore. Tornerò presto.

MAMMA GLAMOUR